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Insieme a Sergio Garuti, il presidente della Fondazione Opera Pia Paltrinieri, ricostruiamo la storia della scuola d'infanzia "Matilde Capello" e facciamo il punto sui servizi che offre.

Tra qualche giorno, con l’inizio di luglio, parte il centro estivo presso la Scuola dell’infanzia “Matilde Capello”, rivolta a bambine e bambini dai 3 ai 6 anni, con personale qualificato. La scuola - che si trova nella frazione di Santa Croce (via Traversa San Giorgio 41), in una struttura moderna ed ecologica, dotata di tutti gli standard di sicurezza antisismici – fa parte della Fondazione “Opera Pia Antonio Paltrinieri”, una realtà carpigiana che svolge attività educativa e assistenziale in favore dell'infanzia e della famiglia, ispirandosi ai valori cattolici, nata giuridicamente nel 2007, ma con alle spalle una storia plurisecolare.

Cerchiamo di raccontarla con l’aiuto del presidente della Fondazione, Sergio Garuti.

Garuti, a quale epoca dobbiamo tornare indietro con la memoria per trovare le origini della vostra realtà?

Le Opere Pie di Carpi nascono fra il 1200 e il 1300, mettendo a frutto via via donazioni e iniziative di personaggi influenti e generosi della storia carpigiana. Per saltare subito al Novecento, è in particolare nel secondo dopoguerra che le Opere Pie riunite giocano un ruolo importante sul territorio comunale, con attività svolte a ridare a Carpi quei servizi che, per via della Seconda Guerra mondiale, erano andati via via sparendo. Uno fra tutti, l'ospedale civile, requisito dalle truppe tedesche, trasformato in ospedale militare e poi lasciato in condizioni tremende.

Chi sono stati gli ultimi grandi donatori?

Il nobiluomo Federico Paltrinieri e Lorenzo Rossi. Erano due possidenti agrari, rappresentanti di due storiche famiglie di Carpi. I terreni di Rossi si sviluppavano verso nord, nella zona di Cortile fino a spingersi verso Mirandola; Paltrinieri aveva le sue terre su Santa Croce e più a sud ancora. Tutti e due erano nati nella seconda metà dell'800 e morirono entrambi nel periodo fra le due guerre.

Ci parli di Paltrinieri, a cui è intitolata la Fondazione?

Federico era laureato, era un uomo di cultura, amava viaggiare, e dai suoi viaggi traeva spunti per pubblicazioni. Era molto legato alla storia italiana e uno strenuo sostenitore del generale Cadorna. Scapolo, senza figli, era legato a una sorella che si chiamava Bice e che a sua volta aveva sposato un militare, di cognome Capello, generale dell'Accademia di Modena. Federico scomparve nel 1934 e nel testamento dispose che le proprietà di Santa Croce fossero utilizzate per la realizzazione di una scuola d'infanzia, che allora ovviamente si chiamava più semplicemente asilo, da intitolare alla memoria di una sua nipote, appunto Matilde Capello, morta giovanissima di malattia e molto legata allo zio.

La Fondazione è tuttavia intitolata ad Antonio Paltrinieri?

Sì, così si chiamava il padre di Federico, un uomo che faceva parte dell'albo d'oro delle famiglie nobili carpigiane. Un uomo facoltoso di cui è arrivata a noi anche una lettera indirizzata all'ultimo duca d'Este, Francesco V, per dire la rilevanza sociale della figura. Paltrinieri è un cognome molto diffuso a Carpi e non è da escludere che anche il campione di nuoto Gregorio possa avere un legame con il nucleo originario della famiglia.

La scuola dell’infanzia quando venne aperta?

Nel 1941. profondamente cattolico, lo stesso Paltrinieri suggeriva nel testamento che la scuola fosse retta dalla congregazione delle Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli. Non fu possibile perché le suore non avevano disponibilità di personale, pertanto si ripiegò su altre suore, le Piccole Figlie dei sacri cuori di Gesù e Maria. Dal 1941 al 1982 queste ultime si occuparono della didattica. Nel 1982, con anche questa congregazione di suore cominciò a far fronte a una crisi di vocazioni, l'allora vescovo di Carpi, sollecitato dai genitori dei bambini che allora frequentavano la scuola, si rivolse alle cosiddette “associazioni tra fedeli”, le quali si occuparono della scuola per 32 anni. Infine, nel 2007, su una parte del terreno limitrofo alla vecchia scuola ne venne costruita una nuova, quella che è utilizzata ancora adesso, un edificio moderno e assai avanzato. Per fare un esempio, il riscaldamento dell’edificio è geotermico, con  uno dei primi impianti realizzati in provincia di Modena.

La scuola oggi come si presenta?

Abbiamo rinnovato completamente il personale che è laico, seppur ispirato a principi cattolici. Le insegnanti/educatrici sono pressoché al 100% laureate e non i 40-45 anni. Avere a che fare con i bambini richiede molta energia e dosi di entusiasmo davvero notevoli. Abbiamo sette insegnati per 84 bambini.

Il centro estivo?

Comincia praticamente il giorno in cui finisce l'anno scolastico. Abbiamo preferito limitare l’accesso al centro ai soli bambini che frequentano la scuola durante l'anno scolastico, che ritrovano con loro parte del personale già conosciuto, per dare anche una continuità "didattica" al rapporto con i bambini, ma anche sul piano più strettamente personale, umano. È una formula molto apprezzata dalle famiglie. Abbiamo quattro sezioni e abbiamo affidato la direzione didattica alle due direttrici della società Colorado: Silvia Sinigaglia e Sonia Zaldini. Il centro estivo è aperto solo a luglio per consentire al personale di tirare il fiato e di godere di un mese di meritata vacanza ad agosto. 

Il tema delle disabilità dei bambini. Sotto questo aspetto, voi che realtà presentate?

Nella nostra scuola, al momento, abbiamo un solo bambino diversamente abile, certificato. Quello della disabilità è un mondo che richiede molta attenzione e rispetto. A volte uno dei problemi è rappresentato dagli stessi genitori che non vogliono etichettare per la vita il proprio figlio. Ma il rischio di non certificare una condizione è che il bambino non venga assistito correttamente, sia nel periodo scolastico che in quello successivo.”

Per maggiori informazioni sulle attività della Fondazione Paltrinieri: www.operepie.it

Capofila del progetto

ACEG - Istituto Sacro Cuore
C.so M. Fanti, 89
41012 Carpi (Modena)
Tel: 059.688124
Mail: sacrocuorecarpi@tiscali.it
CF 81000250365

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