Il servizio di Counseling educativo è uno spazio di ascolto e confronto rivolto ai genitori, con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, per aiutarli ad affrontare le preoccupazioni e le incertezze che si possono incontrare quotidianamente nella relazione con i propri figli.
Non è uno spazio terapeutico, ma rappresenta un riferimento al quale, individualmente o in coppia, il genitore può rivolgersi per poter riflettere sulle proprie modalità educative, imparando a valorizzarle, potenziarle e quando necessario, a trasformarle.
È un intervento mirato e breve nel tempo. Prevede un massimo di 5/6 incontri nei quali:
- definire il problema
- aumentare la comprensione delle difficoltà e il riconoscimento dei vissuti in gioco
- favore l’attivazione delle proprie competenze genitoriali, e delle risorse emotive per affrontare le difficoltà in atto.
- orientare, laddove è necessario, verso altri servizi del Centro per le famiglie del territorio.
I temi che possono essere affrontati riguardano in particolare:
- problemi educativi e relazionali relativi alla vita familiare: rispetto delle regole, gelosia tra fratelli, separazione dei genitori, dialogo e condivisione delle emozioni.
- difficoltà relative alla vita di comunità: inserimento al nido e alla scuola dell’infanzia, relazione con i pari.
- difficoltà legate alle tappe evolutive dei bambini: conquista e rinforzo delle autonomie e dell’autostima, gestione dei cambiamenti e delle emozioni, paure.
La consulenza è gratuita e si può accedere mediante appuntamento.
RIEPILOGO DEI COLLOQUI EFFETTUATI, DEL NUMERO E TIPOLOGIA DELLE PERSONE CHE HANNO USUFRUITO DEL SERVIZIO E DEI TEMI AFFRONTATI
ACCESSI
Si sono rivolte al servizio 15 famiglie, prevalentemente di Soliera e Campogalliano . 4 Famiglie di Carpi hanno preso contatti con l’operatore per poter usufruire dello spazio di consulenza. In questo caso gli utenti sono stati accolti e presi in carico presso il Centro per le Famiglie dell’Unione Terre d’Argine.
Se consideriamo le persone che complessivamente hanno avuto accesso al servizio, sono 22 nei territori. 8 persone si sono rivolte allo spazio di ascolto singolarmente. 4 accessi sono avvenuti in coppia. In 3 casi è stato un genitore (la mamma) a iniziare il percorso e successivamente è stato coinvolto l’altro genitore per condividere e concordare strategie educative nella relazione con i figli.
N° COLLOQUI
Complessivamente sono stati svolti 30 colloqui. Di cui 8 con la coppia e 22 con i singoli (tutte donne).
Per quanto concerne la domanda al servizio, è emerso che nella maggior parte dei casi la necessita è quella di chiedere un consiglio su un problema circoscritto, un dubbio che viene risolto in un singolo colloquio ed eventualmente in un secondo colloquio di monitoraggio.
In altri casi si è reso necessario svolgere un percorso più lungo, di 3-4-5-6 incontri.
MOTIVI DELLA CONSULENZA
I motivi per cui i genitori si sono rivolti al sevizio sono per lo più preoccupazioni legate ai comportamenti dei figli (insicurezza, paure, difficoltà nella relazione con i pari, reazioni aggressive, poca autonomia); consigli su come gestire gli aspetti emotivi legati alla relazione (sostenere le reazioni emotive dei figli e ciò che scatenano nel genitore); difficoltà a gestire i capricci e a porre confini e regole ( quali regole servono e quali no; come confrontarsi con la risposta dei figli di fronte al limite); problemi legati alla separazione; stili educativi differenti; la gelosia tra fratelli; consigli su come migliorare la relazione e il dialogo con i figli.
INVIO AD ALTRI SERVIZI
Non è stato effettuato alcun invio ad altri servizi, poiché le domande erano congrue con le finalità dello Spazio di Consulenza.
SPAZI A DISPOSIZIONE
Nei territori di Soliera, Novi e Rovereto i colloqui sono stati svolti presso i Centri Bambini e Famiglie. Le stanze a disposizione sono risultate abbastanza adeguate in termini di accoglienza e riservatezza (non si sono mai verificate interruzioni dei colloqui).
A Campogalliano è stata utilizzata una stanza presso il Comune. Anche in questo caso è stata garantita la riservatezza delle famiglie che si sono rivolte al servizio.
A cura di Sonia Massidda, giugno 2019